La Katana (刀)

Sesto Anno

E’ la spada giapponese per antonomasia, a lama curva e a taglio singolo di lunghezza superiore a 2 shaku (60 centimetri circa) usata dai Samurai.
La Katana è costituita dalla tsuka (impugnatura), originariamente ricoperta in pelle di razza rivestita da una fettuccia annodata in seta, cotone o pelle. Al suo interno il codolo della lama prosegue per quasi tutta la lunghezza della tsuka, per conferire robustezza al corpo tagliente. La tsuba (guardia), la divide dalla lama vera e propria.
La parte affilata (Ha) è caratterizzata da linee ondulate di colore differente dall’acciaio (solitamente più chiare): si tratta della linea di tempra, risultato della particolare lavorazione dell’acciaio. La lama è solcata da un solco (costolatura), che alleggerisce la lama, e soprattutto consente di far defluire il sangue dell’avversario.

La lama è costituita da due materiali differenti: all’esterno il duro acciaio estremamente affilato che dona robustezza, all’interno la Tamahagane (acciao prezioso), l’anima della Katana costituita di ferro acciaioso a basso contenuto di carbonio, che la rende più morbida, quindi più adatta ad assorbire gli urti.
La Katana viene portata al fianco, ed estratta con la lama rivolta verso l’alto, sia per poterla sguainare in modo che fosse già pronta al taglio, sia per evitare che lo sfergamento con il fodero potesse rovinare il filo.
La Katana è impugnabile sia a una mano, che a due mani, a seconda delle tecniche che si andranno a portare. Questa spada, il cui apprendimento completa il settennato, è considerata l’arma principe della Sala d’Arme Fior di Loto, a memoria della tradizione samuraitica: pertanto in nessuna occasione si andrà a toccare l’acciaio con le mani.
Lo studio della Katana riparte dalle tecniche e dalle posture studiate con Bokken e Shinai, al fine di apprendere come maneggiarla con la dignità che tale spada merita.